Bifobia e Bi cancellazione: guida per una corretta inclusione degli studenti bisessuali nelle scuole secondarie

Lo scorso mese di maggio, l’associazione inglese “Stonewall” ha pubblicato il suo “Celebrating Bi Inclusion In Secondary Schools” (celebrare l’inclusione delle persone bi nella scuola secondaria). Il documento è nato per fornire un quadro più preciso possibile delle esperienze dei giovani studenti bisessuali (in UK ma anche a livello internazionale) e sottolineare le problematiche che i bisessuali di tutte le età continuano a dover affrontare.

La guida identifica tre modalità chiave con cui le scuole (ma anche le associazioni LGBT+ e tutti i luoghi di aggregazione giovanile culturali e sportivi) possono contrastare queste problematiche:

  • preparare adeguatamente il personale (insegnanti, allenatori, consulenti ecc);
  • parlare con gli studenti delle problematiche relative alla bifobia;
  • creare un ambiente scolastico accogliente.

Abbiamo quindi deciso di proporre le pagine più importanti della guida anche in lingua italiana (adattandola, ove necessario, alla nostra realtà) e metterla a disposizione di genitori, insegnanti, responsabili di associazioni LGBT+, volontari e singoli, così da cominciare ad affrontare l’argomento anche a livello scolastico e giovanile. L’adolescenza è un’eta intensa e spesso critica per tanti dei nostri ragazzi. Essere in grado di capirli, supportarli e guidarli al meglio, facendoli sentire accettati, è un dovere non più rimandabile.


GUIDA PER UNA CORRETTA INCLUSIONE DEGLI STUDENTI BISESSUALI NELLE SCUOLE SECONDARIE

 

Terminologia di base 

 

Bisessualità: attrazione emotiva/romantica e/o sessuale verso persone di più di un genere

Pansessualità: attrazione emotiva/romantica e/o sessuale verso le persone a prescindere dal loro genere.

 

Che cos’è la bifobia? 

“Bisexual Index” definisce la bifobia come la paura o l’avversione verso le persone che si identificano come bisessuali. La bifobia, di solito, si basa su convinzioni errate e pregiudizi su chi siano le persone bisessuali e sul loro comportamento all’interno di una relazione. Il Stonewall School Report del 2017 ha riportato come più di un terzo (36%) degli studenti di 11-19 anni siano stati spesso testimoni di commenti negativi sulle persone bisessuali (linguaggio bifobico). Gli esempi più comuni sono “i bisessuali sono assetati di sesso”  o ” stanno attraversando una fase”.

I più dannosi cliché e stereotipi relativi alle persone bisessuali includono l’idea che siano inaffidabili e che si ostinino a non voler ammettere di essere “in realtà gay” o “in realtà lesbiche” e che siano più propensi alla promiscuità o che siano “insaziabili” e meno selettivi nella scelta del partner. Nella peggiore delle ipotesi (ma ancora piuttosto comune nel nostro paese, NdR) commenti di questo tipo negano la stessa esistenza delle persone bisessuali o che esserlo non sia un elemento valido e ammissibile della loro identità di persone. Questi dannosi stereotipi creano la base per la discriminazione. Le persone bisessuali si trovano ad affrontare abusi e discriminazioni non solo da parte di persone eterosessuali ma anche da parte di lesbiche e gay. Il “Bisexuality Report” del 2012 sottolinea (pag. 21) le difficoltà della “doppia discriminazione” e “ […] il fatto che le persone bisessuali possono essere discriminate sia dagli etero che da gay e lesbiche. Entrambi i “gruppi” possono essere insospettiti da partner bisessuali (temendo di essere lasciati per qualcuno “dell’altro genere”) e dare per scontato che i bisessuali siano una minaccia alla loro relazione”.

 

Che cos’è la bi cancellazione o bi erasure? 

La bi cancellazione (bi erasure in inglese) è una forma di bifobia a causa della quale la legittimazione o l’esistenza della bisessualità intesa come orientamento sessuale è messa in dubbio o negata, ritenendo che esistano solo due forme di orientamento sessuale: etero e gay. La bi cancellazione non è sempre in mala fede e spesso nasce dalla mancanza di bi visibilità nella vita di tutti i giorni. Anche il nostro linguaggio quotidiano cancella la bisessualità. Per esempio sentirai spesso parlare di “matrimonio gay” o “Gay Pride” ma tali espressioni raramente includono le persone bisessuali. Il già citato “Stonewall School Report” del 2017 riporta come, su quattro studenti LGBT, tre non abbiano mai affrontato l’argomento bisessualità in classe o a scuola e che questi stessi studenti abbiano sentito parlare con più facilità di membri dello staff apertamente gay o lesbiche più che di quelli bisessuali o transessuali. I giovani bisessuali non si vedono rappresentati all’interno della comunità scolastica. Di conseguenza spesso iniziano a dubitare della loro identità, a sentirsi anormali e esclusi da importanti conversazioni riguardo la loro salute e il loro benessere.

 

Come possiamo contrastare la bifobia e la bi cancellazione in ambito scolastico o in altri luoghi di aggregazione giovanile?

 

In fase di formazione del personale:
  • rivedete e, se necessario, correggete, la politica della scuola in merito all’inclusione degli studenti LGBT+ così da assicurarvi che ci sia un esplicito riferimento alla bifobia (e al suo significato) accanto a “omofobia” e “transfobia”. Esempi pratici di linguaggio bifobico aiutano lo staff a contrastare tali fenomeni appena accadono (visitate il nostro sito o contattateci per maggiori dettagli ed esempi pratici, NdR);
  • create un documento ufficiale, così che tutto il personale si senta sicuro al momento di intervenire e contrastare commenti bifobici da parte degli studenti;
  • usate documenti e ricerche ufficiali quando formate il personale (sul nostro sito potrete trovare tantissime informazioni utili, sicure e professionali e il nostro team è sempre a disposizione, NdR). Sottolineate la necessità di una bi visibilità e le conseguenze, per i più giovani, di una rappresentazione assente o non corretta di questo orientamento sessuale;
  • parlate di “orientamento sessuale” come di una “caratteristica protetta” (pur non essendoci ancora, nel nostro paese, una legislazione specifica e chiara sull’omo-bi-transfobia, la costituzione tutela tutti i cittadini al di là del loro orientamento sessuale). Chiarite che il dovere legale della scuola di eliminare le discriminazioni è responsabilità di tutto il personale;
  • siate pronti a spiegare che l’identità di genere di una persona può essere fluida e/o non rigida e che non tutti si identificano come “maschio” o “femmina”;
  • facilitate un dialogo aperto e sincero tra i membri del personale. Affrontate qualsiasi percezione negativa delle persone bisessuali con domande pertinenti e stimoli costruttivi invece che con un confronto aperto;
  • create un ambiente che sia di sostegno per i membri del personale che potrebbero fare coming out come bisessuali. Non date per scontato che i membri del personale siano etero o gay in base alle loro attuali relazioni e partite dal presupposto che qualche collega possa essere bi ma non si senta completamente a proprio agio ad identificarsi come tale;
  • fate riferimento ad organizzazioni/associazioni bi come Bproud, in Italia, o le numerose realtà estere (Still Bisexual, The Bisexual Index, Bisexual.org ecc., NdR) e consultate documenti e fonti autorevoli sull’argomento.
Con gli studenti: 
  • Contrastate tutti gli episodi di bifobia e linguaggio bifobico, senza eccezioni.
  • smontate clichè e pregiudizi e mettete in discussione gli stereotipi negativi sulle persone bi attraverso l’uso del dialogo costruttivo piuttosto che con la punizione, così da stimolare la comprensione ed evitare il ripetersi di altri episodi di bifobia;
  • approfittate delle giornate internazionali contro l’omo-bi-transfobia e contro il bullismo per includere la celebrazione delle identità bi anche attraverso assemblee o laboratori;
  • celebrate il Bi Visibility Day il 23 settembre. E’ una grande opportunità per esporre la bandiera bi accanto a quella arcobaleno o affiggere poster con slogan bi. Assicuratevi che modelli bi siano presenti su ogni avviso o comunicazione LGBT+ e che siano equamente rappresentati accanto a quelli gay e transessuali;
  • fornite libri alla biblioteca scolastica che abbiano personaggi bisessuali rappresentati realisticamente.
A livello curricolare:
  • Nell’eventualità in cui nella vostra scuola ci sia un progetto di educazione sessuale, sarebbe opportuno che si affrontassero anche le tematiche relative alla bisessualità all’interno del contesto che riguarda le identità, le relazioni, la lotta al bullismo e la celebrazione delle diversità. Sarebbe anche utile proporre, ove possibile, le storie di celebri modelli bisessuali italiani o stranieri (Freddie Mercury, Lord Byron, Virginia Woolf , Frida Kahlo, l’imperatore Adriano e molti altri…);
  • parlate di differenti orientamenti sessuali, relazioni e forme diverse di attrazione, sia romantiche che sessuali;
  • affrontate e mettete in discussione gli stereotipi negativi riguardo all’orientamento sessuale e il genere delle persone, incluse le persone bi. Spiegate perché gli stereotipi sono dannosi e senza alcun fondamento;
  • parlate delle difficoltà e delle esperienze specifiche delle persone bi, come, ad esempio, il coming out con il proprio partner (nel nostro paese sono numerosissime le relazioni ad orientamento misto con un membro bisessuale e un altro etero o gay. Tuttavia, il livello altissimo di bifobia ancora presente rende difficile un sereno coming out della persona bi anche con il proprio partner, NdR);
  • organizzate club di lettura LGBT+ e proponete titoli che affrontino anche la bisessualità (contattateci per maggiori consigli sulle modalità di organizzazione).

 

Cosa potete fare per supportare i giovani bisessuali nella vostra scuola? 

  • Ascoltate e fate domande. Non date per scontato l’orientamento sessuale di una persona, specialmente basandovi sulla sua relazione attuale;
  • fatevi guidare da quello che i giovanissimi dicono sulla loro identità, orientamento sessuale e relazioni sentimentali. Tenete presente che qualcuno può anche rifiutare del tutto le etichette tradizionali;
  • quando parlate di relazioni sentimentali, cercate di usare un linguaggio più neutro possibile. Potete farlo usando parole come  “partner” o “persone” piuttosto che “uomini” e “donne”;
  • cercate di capire che essere bi è un tratto importante e valido dell’identità di una persona. Non vuol dire che quella persona sia mezzo etero e mezzo gay;
  • offrite supporto e non giudicate i giovani che stanno esplorando e scoprendo il loro orientamento sessuale e tenete in considerazione che può essere un momento delicato e spaventoso per loro. Rassicurateli sul fatto che porsi delle domande è normale e che loro potrebbero percepire la loro sessualità come “fissa” o anche fluida;
  • trovate occasioni per parlarne e celebrare le persone bisessuali attraverso le attività scolastiche, chiarendo che la scuola è un luogo sicuro per loro e che possono parlare tranquillamente della loro identità;
  • indirizzate i più giovani verso associazioni e gruppi LGBT+ appropriati per loro e che dispongano di sezioni specifiche dedicate alle persone bi e contatti con altre realtà e organizzazioni bisessuali (non tutte le associazioni LGBT+ sono realmente esperte quando si parla di bisessualità. Contattateci in caso di dubbi sulle associazioni verso cui indirizzare gli studenti bisessuali).

Fai clic su bi_inclusion_guide per scaricare la versione originale 

Fai clic su REPORT-CENTRO-GLSEN per scaricare una recentissima ricerca promossa dall’italiana “Be Proud! Speak out!” sull’esperienza dei giovani LGBTQI a scuola. 

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