Olive Custance, una poetessa nell’ombra

Olive Custance era una poetessa britannica. Fece parte dell’Estetismo, un movimento artistico del 1890 e diede un contributo al The Yellow Book. È conosciuta come la moglie di Lord Alfred Douglas e ha vissuto molto all’ombra del marito, non ricevendo il giusto riconoscimento che si sarebbe meritata per le sue poesie.

Iniziò a far parte del mondo letterario londinese nel 1890, quando aveva solo 16 anni. In questo periodo si infatuò del poeta John Gray, tanto da scrivere le prime poesie su di lui.
E’ stata anche influenzata da poeti francesi, come Verlaine e Rimbaud, e anche dal Decadentismo. Grazie a queste influenze diventò presto una poetessa promettente.
Nel 1901, ebbe una relazione con la scrittrice Natalie Clifford Barney. Entrambe si dedicarono poemi d’amore, come The White Witch.
Durante questa breve relazione, Olive iniziò a intrattenere una corrispondenza con Lord Alfred Douglas. I due si scrivevano lettere utilizzando dei soprannomi: “Prince” per Douglas e “Princess” o “Page” per Olive.

Nello stesso periodo, però, Olive si fidanzò con George Montagu, perché sapeva che una relazione con Douglas non sarebbe mai potuta succedere. Tuttavia, fu un breve fidanzamento quello con Montagu, perché quando Douglas ritornò dal suo viaggio in America, scapparono insieme e si sposarono il 4 Marzo 1902. Ebbero un solo figlio, Raymond Wilfred Sholto Douglas, che mostrava segni di schizofrenia. Per un periodo prestò servizio nell’esercitò, ma poi fu confinato in un ospedale psichiatrico fino alla sua morte, nel 1964.
Il matrimonio tra Olive e Lord Alfred ebbe molti alti e bassi: i momenti di separazione furono tanti, ma non divorziarono mai.

Dopo un lungo periodo senza scrivere niente, Olive riprese a comporre e pubblicare poesie sui giornali locali. Morì il 12 febbraio del 1944.

“Her body is a dancing joy, a delicate delight,
her hair a silver glamour in a net of golden light.
Her face is like the faces that a dreamer sometimes meets,
a face that Leonardo would have followed through the streets.
Her eyelids are like clouds that spread white wings across blue skies,
like shadows in still water are the sorrows in her eyes.
How flower-like are the smiling lips so many have desired,
curled lips that love’s long kisses have left a little tired.”

– The White Witch

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