Pace con me stessa: la storia di Anna

Salve a tutti, tutte e tutt*, il mio nome è Anna.
Ho quasi trent’anni che farò il 9 dicembre di quest’anno e sarà un traguardo importante.
Parlando della mia storia personale in quanto donna bisessuale devo dirvi che si incrocia più volte con la salute.
Fin da bambina sentivo con chiarezza che mi piacevano i ragazzi ma nel profondo anche le ragazze.
La mia prima esperienza fu con un’amica a tredici anni e a quattordici. In seguito a un momento di solitudine, andai dalla psicologa.
Emerse che non ero eterosessuale anche perché mi ero innamorata di una mia compagna di banco delle superiori e, causa sia una crisi d’identità che l’omofobia della società, mi sentii abbandonata.
A livello di salute dovetti intraprendere un percorso psicologico, mentre per quanto riguarda le prove d’amore a ventidue anni, dopo aver sofferto per la prima esperienza con la mia amica, arrivò un ragazzo che mi segnò a vita.
Da lì collezionai appuntamenti, flirt e amori non corrisposti, sia negli ambienti di una struttura che esternamente, ma per fortuna ebbi vicino le vere amicizie, il supporto di operatori, la famiglia e la scrittura.
Io ho scritto molto dei miei vissuti con uomini e donne senza mai rimanere velata, anzi ho fatto attivismo e piuttosto che stare con una persona chiusa di mentalità bi/omofoba scelgo la libertà.
Più volte mi sono dichiarata e finalmente, dopo quindici anni di lotta interiore nonché ricerca ossessiva d’amore, ho fatto pace con me stessa.
Arrivare a trent’anni con la soddisfazione di essere cambiata in meglio, fiera di essere bisessuale e con l’identità rielaborata mi ha dato pace.
Ho anche perdonato chi mi ha segnato nell’amore perché il mio presente è con chi amo veramente e mi apprezza accettando tutto di me.
Un saluto caloroso,
Anna

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