Quiz “Bisessualità per negati”: le vostre risposte

Ricordate il quiz che abbiamo proposto lo scorso mese di luglio?

Non pensavamo proprio potesse riscuotere tanto successo!
Il quiz è nato a seguito di una piccola riflessione che abbiamo fatto dopo il Pride: tante persone, compresi gli alleati che ci sostengono con passione ed affetto, non hanno ancora chiari molti concetti che ruotano intorno alla bisessualità e agli altri orientamenti non monosessuali.
Piccole cose che per noi però vogliono dire tantissimo. Vogliono dire la differenza tra il sapere di cosa si sta parlando e l’essere accolti con inclusione e positività e l’essere invece lasciati in un angolo e discriminati, spesso più per ignoranza che per reale volontà di fare del male.

Il quiz, e soprattutto gli approfondimenti che abbiamo proposto a fine gioco, sono serviti a chiarire un po’ questi concetti così importanti. Abbiamo quindi deciso di proporne un “livello II” a breve e di creare un’altra divertente attività che potrete condividere e con cui potrete giocare. Top secret per il momento!

A distanza di 6 mesi quindi, con più di 12mila visualizzazioni del quiz e quasi 2000 partecipanti che continuano ad aumentare siamo in grado di fare il punto e di farlo con dei numeri importanti.

Le domande spaziano da quelle più semplici e immediate come: “cos’è la bisessualità?” a cui il 97,1% di voi ha risposto correttamente con “un orientamento sessuale” (la maggior parte degli altri hanno risposto con “uno stile di vita che si sceglie” confondendo la bisessualità con “poliamore” o “coppia aperta” o altre scelte che prescindono dall’orientamento sessuale di una persona) e “esistono uomini e donne bisessuali?” a cui uno schiacciante 99,4% di voi ha risposto “sia uomini che donne” (andando oltre il dannoso e ancora presente clichè che vuole gli uomini bisessuali praticamente non esistenti o uomini gay ancora non “out”), a quelle più complesse.

Di queste, due ci stanno particolarmente a cuore.
Alla domanda “I bisessuali hanno maggiori probabilità di dover affrontare problemi legati alla salute mentale rispetto a persone etero o gay?” solo il 32% di voi ha risposto sì. Non ci sentiamo di biasimare del tutto quel 68% che ha risposto no, perché, nel nostro paese, si parla talmente poco di bisessualità che questo è un tema che solo “gli addetti ai lavori” hanno avuto modo di affrontare ed analizzare nel suo insieme.

Abbiamo quindi deciso di non approfondire subito la tematica ma di preparare un piccolo approfondimento, con ricerche, numeri e fonti autorevoli come è nostra abitudine, da proporvi nei prossimi mesi. Riteniamo che l’argomento sia troppo importante per parlarne solo di sfuggita. Nel frattempo, vi invitiamo a sfogliare le pagine del nostro blog e leggere i tanti post e le tante esperienze personali che possono cominciare a darvi un’idea in merito.

L’altra domanda è: “la bisessualità rinforza il concetto di binarismo di genere?”. Il 78,8% di voi ha risposto, correttamente, NO mentre il 21,2 ha risposto SÌ.
La bisessualità, sia presa come orientamento a se stante sia come termine ombrello per tutti gli orientamenti non monosessuali, ha superato il dualismo “uomo cisgender/donna cisgender” già da parecchio tempo (il manifesto dei bisessuali del 1990 già sottolineava il superamento di questo concetto obsoleto).

Rimane il fatto che ogni persona bisessuale è a sé e ha un’esperienza unica e valida. C’è chi concepisce la propria bisessualità come attrazione (fisica e/o mentale e/o romantica) nei confronti di uomini e donne cis, c’è chi ha delle preferenze nette per un genere o per l’altro, c’è chi invece non ne ha affatto e in cui bisessualità e pansessualità sono praticamente un unico concetto. L’attivista bisessuale Robin Ochs spiega: “Mi definisco bisessuale perché riconosco di avere in me il potenziale per essere attratta, sentimentalmente o sessualmente, da persone di più di un sesso/genere , non necessariamente allo stesso momento, non necessariamente allo stesso modo e non necessariamente con la stessa intensità.”

Finiamo la nostra analisi con due falsi miti sulla bisessualità, spesso interconnessi: “i bisessuali possono essere monogami”? e “esistono i genitori bisessuali?”.
Una maggioranza schiacciante di voi ha risposto SÌ ad entrambe le domande, dimostrando come il clichè del bisessuale non in grado di essere monogamo o del bisessuale che una volta formata una famiglia smetta di esserlo sia superato.
La monogamia è una scelta e/o una predisposizione che prescinde dal proprio orientamento sessuale; oltre ai tantissimi genitori bisessuali monogami, esistono anche famiglie poliamorose con figli che, contrariamente al luogo comune che reputa valida solo la famiglia “tradizionale e monogama”, sono un nucleo familiare vero e proprio che può essere fortemente bilanciato e sano. La “riuscita” o meno di una famiglia così come la felicità dei suoi componenti prescinde dall’orientamento e dal numero di persone che ne fanno parte.

Chi è interessato ad ulteriori approfondimenti e considerazioni in merito può visitare la nostra sezione “Guide” ed è invitato a commentare il post sui nostri canali social e a scriverci!

E… ci vediamo presto con “Bisessualità per negati – serie II”!

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