La mia sessualità non riguarda solo il sesso

In questo articolo, Kimia Etemadi riflette sul fatto che la sua sessualità non riguarda solo il sesso e sul perché quando si parla di orientamenti non etero le persone pensano subito a ciò che si fa in camera da letto.

Traduzione di Sara N; Revisione di Anna

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Quando avevo 14 anni, uno dei miei amici online che avevo incontrato su un forum di libri, disse una cosa a cui ho sempre pensato molto, fino ad oggi. T., mi riferisco così a lui per proteggere la sua identità, era poco più giovane di me e stava venendo a patti con l’essere gay. Proveniva da una famiglia bianca conservatrice e cristiana del Kentucky, i suoi genitori erano omofobi e non accettavano la sua sessualità. Sfortunatamente, con internet che si evolve, e io che ho sostituito LiveJournal con Facebook, ho perso i contatti con T. e non conosco il suo cognome quindi non riesco a trovarlo.
Comunque, ciò che disse mi colpì molto. Cito non alla lettera: perché quando le persone pensano a coppie etero si immaginano per lo più cose innocenti come il coccolarsi, cucinare insieme, crescere bambini, andare in vacanza e così via, ma quando pensano a due uomini gay in coppia quello che immaginano è (e queste sono le sue parole, non mie) prenderlo nel sedere?

Il punto è che ovviamente una coppia gay fa sesso (a meno che non siano omoromantici e asessuali, argomento di cui ho letto qualcosa recentemente) quanto lo fanno le persone etero in una relazione.
Ma perché quando si pensa a coppie etero spesso la gente immagina attività romantiche, ma quando si pensa a coppie gay tutto quello che si vede è il sesso anale? O nel caso di coppie lesbiche, sesso orale e strap-on. Piuttosto che immaginare due uomini che semplicemente si coccolano o due donne che crescono un figlio, come si farebbe per coppie etero?

Le identità LGBT sono sempre state sessualizzate, mentre le identità eterosessuali mai. Non è niente di nuovo, ma sta andando avanti da molto. Il filosofo francese Michel Foucault ha notato un cambio di attitudini verso il sesso gay, prima considerato un atto e poi considerato una personalità. In tempi biblici la sodomia era considerata un atto, ma andando avanti di centinaia di anni fino ad arrivare alla fine del XIX secolo, nasce la parola “omosessuale”. Nessuno compie atti gay, uno è omosessuale/gay.

In tempi recenti, grazie al numero sempre più crescente di paesi che legalizzano i matrimoni egualitari (evito di chiamarlo matrimonio gay perché cancella i bi, così come le persone non binarie e trans), le attitudini culturali verso le persone gay e lesbiche sono cambiate, e ora l’essere gay non è più così legato solo al sesso: no, essere gay ora è legato anche all’amore. Così come le persone etero non sono immaginate solo per ciò che fanno a letto (la vostra immaginazione forse non va al sesso con penetrazione così come succede per gay/lesbiche e al sesso orale e anale), coppie gay e lesbiche ora sono accettate per le loro relazioni sentimentali e sessuali (ma non solo sessuali, ovviamente). E questo è fantastico.
Inutile dire che c’è ancora molta strada da fare. Sia nel mondo occidentale che a livello internazionale le identità gay e lesbiche continuano ad essere sessualizzate, mentre le identità etero vengono considerate la norma. Ma questa, vorrei sottolineare, per noi bisessuali è una lotta che è appena iniziata.

Penso che i bisessuali siano sessualizzati ancora di più rispetto alle persone gay e lesbiche. Sia le persone etero che gay e lesbiche ci immaginano come ossessionati dal sesso (ma per favore leggi questo pezzo della nostra editor, Talia, che sottolinea come sia ridicolo già il solo diagnosticare le persone come dipendenti dal sesso), come promiscui e ossessionati dal voler andare a letto con chiunque.
Per la cronaca, diciamolo, in quanto femminista intersezionale pro sessualità non sono contro le persone che vogliono più sesso rispetto alla media. Sono in disaccordo con l’idea che il sesso sia sporco e non debba essere menzionato in pubblico (nei limiti, ovviamente, ad esempio davanti ai bambini). Il sesso non è il nemico, come la canzone di Garbage ci ha insegnato. Alcune persone bisessuali come me amano il sesso. Alcune ne vogliono meno. Non siamo uguali. Ma perché la bisessualità è così sessualizzata?

Perché quando dico di essere bisessuale, la prima cosa a cui si pensa è a me che faccio costantemente sesso e threesome ogni giorno? Lasciatemelo dire: i threesome sono davvero difficili da organizzare, quindi dovrei essere fortunata! Non faccio sesso così spesso. Non perché non voglio, ma perché non è l’unica cosa nella mia vita. Essere bisessuale non significa che sono una macchina del sesso che cammina. Visto che si immaginano le persone bisessuali che fanno sempre sesso, perché non immaginarci anche quando ci innamoriamo?
Questo è quello che intendo quando dico che la mia sessualità non riguarda solo il sesso. O almeno non di più rispetto a persone etero e gay/lesbiche.

Una spiegazione del perché questo accade potrebbe essere che non ci si riferisce agli etero come eterosessuali e usiamo la parola gay o lesbica invece che omosessuale, ma molte persone continuano a riferirsi a noi (e mi riferisco a me stessa) come bisessuali, quindi la parola “sessualità” è sempre lì e le persone non bi finiscono per immaginarci come macchine del sesso.

Fatemi dire cosa vuol dire essere bisessuali/pansessuali. Non sono solo interessata al sesso, ma anche al romanticismo. Mi innamoro proprio come le persone etero e gay/lesbiche e ho desideri sessuali proprio come loro. L’unica differenza è che a me non importa il genere. Essere bi non riguarda solo il sesso. Riguarda anche l’amore, il romanticismo, il desiderio e tanto altro.

Quando William Shakespeare (che viene sempre considerato etero da tutti) scrisse i suoi sonetti d’amore, si riferiva ad un giovane uomo del quale si era innamorato e no, questo non lo rese gay: amava anche sua moglie (in realtà solo alcuni dei sonetti di Shakespeare sono dedicati ad un uomo, così come altri lo sono a donne che non erano la moglie e non abbiamo la certezza storica di un reale innamoramento verso i destinatari di tali sonetti. Secondo alcune recenti accreditate teorie Shakespeare sarebbe quindi stato un uomo bisessuale. NdR).

Lo stesso vale per Lord Byron, che era bi, ma viene sempre considerato etero. Se Shakespeare scriveva del suo innamorato più di 400 anni fa, comparandolo a un giorno d’estate, perché nel 2016 dobbiamo renderlo etero (in tutti questi anni di studio di Shakespeare a scuola, al college e all’università, non ci è mai stato detto che amasse anche gli uomini) e perché non riuscite a comprendere che io in quanto donna bisessuale dò la stessa importanza al romanticismo così come al sesso?

Quindi la prossima volta che immaginate persone bi in coppia, provate a immaginarci a fare shopping, ad una cena a lume di candela e ad anniversari di matrimonio così come ad avere threesome, okay?

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