Brenda Fassie, cantante sudafricana

“I am angry about the world’s conditions for black people.”

Brenda Fassie è stata una cantante sudafricana, nota anche come “Madonna delle township”, “Regina del pop africano”, o con il nomignolo Mabrr. Fassie. È famosissima in Sudafrica e alcuni suoi dischi hanno avuto successo anche negli Stati Uniti e in Europa.

Brenda iniziò a cantare all’età di quattro anni e, nel 1979, fu notata dal produttore Kokoi Lebona, il quale la portò a Johannesburg. Qui entrò a far parte prima di un trio vocale chiamato Joy e poi del gruppo musicale Blondie and Papa.
Già nel 1983, però, aveva fondato un proprio gruppo chiamato Brenda and the Big Dudes e inciso il suo primo singolo di successo, Weekend Special. Il brano vendette oltre 200.000 copie; dato il suo successo fu pubblicato anche all’estero e a 19 anni Brenda fece il suo primo tour mondiale, toccando Stati Uniti, Europa, Australia e Brasile.

Nel 1989, sciolto il gruppo dei “Big Dudes”, Brenda incise un album di grande successo commerciale, Too Late For Mama. In questo disco incluse testi di esplicita condanna del regime dell’apartheid: alcuni dei brani furono censurati dal governo, diventando comunque estremamente noti in tutto il paese.
Negli anni ’90, Brenda attraversò un periodo di gravi problemi personali, inclusi un divorzio (probabilmente motivato da violenza domestica), la morte della madre e l’abuso di cocaina. Nel 1995, una sua relazione fu troncata dalla morte per overdose della sua compagna e questo evento drammatico convinse Brenda a rivolgersi a un centro di recupero per tossicodipendenti, dando così una svolta alla propria vita.

Nel 1996 si ripresentò sulle scene incidendo alcuni brani con il cantante congolese Papa Wemba, per poi tornare a lavorare con il suo ex produttore Twala. La ripresa di questa collaborazione riportò Brenda al successo, con l’album Membeza alla prima posizione delle classifiche di vendita sudafricane.

Il 25 aprile 2004 Brenda fu ricoverata a Johannesburg per un forte attacco d’asma, che la portò all’arresto cardiaco. Morì il 9 maggio successivo. Al suo funerale presenziarono Tabho Mbeki e Nelson Mandela. L’autopsia rivelò che la cantante era affetta da HIV-Aids e che la crisi respiratoria, con successivo attacco cardiaco, era stata causata da una massiccia assunzione di cocaina. Il suo cervello era stato troppo tempo senza ossigeno e ciò la portò al coma e poi alla morte.

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