Sei Bi+ e sei valid* – La storia di Raffaele

Mi chiamo Raffaele, ho 23 anni e sono un ragazzo bisessuale. Che mi piacciano gli uomini è qualcosa che ho sempre saputo fin da quando ero bambino (ai tempi dell’asilo). Ho subito capito però che questa cosa non andasse bene e presto imparai ad omologarmi e fingere di provare interesse anche nei confronti delle donne. Crescendo, nel fingere attrazione per le ragazze, ho lentamente scoperto che in realtà non c’era nulla di finto. Le ragazze mi interessavano per davvero!
Non sapevo dell’esistenza della bisessualità e quindi alle medie l’immagine di me stesso oscillava tra “gay che vuole omologarsi” ed “etero confuso”. Il problema era che il fatto che volessi omologarmi era vero! Questa consapevolezza portava spesso una parte di me a mettere in dubbio l’autenticità di ciò che provavo per le ragazze, in fondo mi piacevano gli uomini, come potevo provare cose vere anche per le ragazze? Lo facevo solo per omologarmi dopotutto!
Persi la cognizione di ciò che fosse vero e ciò che fosse falso per ritrovarla solo anni dopo (recentemente). Questo portò ad un grande distacco con la mia sfera emotiva di cui pago ancora le conseguenze, soltanto perché nessuno si prese mai la briga di spiegarmi che era ok provare cose per più generi!
A 15 anni scoprii il termine bisessuale e ne fui subito richiamato. Da quel momento è iniziato un percorso di accettazione ed immersione nella cultura LGBT+ che dura tutt’ora. Ho scoperto l’esistenza di altri generi e ho capito che non sono esclusi nel mio campo di attrazione.
Imparai presto ad accettare che sono un uomo a cui piacciono gli uomini. Che sono un uomo a cui piacciono anche altri generi, in particolare le donne, l’ho accettato un po’ meno. Mi avevano sempre detto che poteva piacermi o la pizza o il sushi, chi apprezza entrambi mente. Senza accorgermene iniziai a reprimere sempre più la mia attrazione per le donne portandomi negli anni a sviluppare problemi psicologici, sociali, relazionali e addirittura seri sintomi psicosomatici.
Non ho mai lasciato l’etichetta di bisessuale ma l’esplorazione della mia attrazione per le donne mi metteva troppa ansia e quindi preferivo lasciarla perdere. Tra l’altro come poteva una donna interessarsi ad un uomo a cui piacciono gli uomini!
Ora sono in un percorso di psicoterapia e ho visto quella parte di me che continua ad urlarmi che sia impossibile essere attratti da più generi. Lo ha urlato per tutti questi anni senza che me ne accorgessi. Ho finalmente potuto dire a quella parte di me che si sbaglia ed io stesso ne sono la prova!
La mia attrazione sessuale e romantica nei confronti delle ragazze è esplosa, libera, senza cancellare la mia attrazione per gli uomini ed è stato come fare pace con me stesso. I sintomi psicosomatici si sono drasticamente calmati ed io mi sento molto più “allineato” con me stesso.
Molt* dicono spesso che i ragazzi bisessuali sono gay che non vogliono ammetterlo, io anni fa avrei pagato oro per potermi definire gay e basta. Quello che non si dice è che accettare che ti piacciano più generi è qualcosa di molto difficile e insidioso, con dinamiche davvero complesse e quindi per nulla utilizzabile come scorciatoia. La bisessualità non è una facilitazione.
Delle volte sembra quasi che debba darmi il permesso di poter provare cose per un genere piuttosto che un altro, quasi come se l’uno o l’altro cancellasse una parte della mia identità. Delle volte quel bambino spaventato a cui piacciono gli uomini che ha dovuto fingere di provare interesse per le donne (mettendo in dubbio quando scopriva che in realtà non era finto) ancora mi bussa alla porta e continua a mettere in dubbio.
Vorrei che i fenomeni di bifobia fossero presi più seriamente perché creano problemi davvero profondi con la propria identità e col rapporto con se stessi.
Se sei BI+, a prescindere da preferenze e in qualsiasi parte dello spettro tu ti trova vorrei dirti che sei bellissim* e autentic* ed io ti vedo. Tu esisti e sei valid*.
Un abbraccio forte.

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